La realizzazione di un manufatto interrato da adibire a parcheggio pertinenziale, in assenza della preventiva autorizzazione paesaggistica, non può essere sanata ex post attraverso l'accertamento di conformità urbanistica e paesaggistica, in quanto non rientra nelle tassative ipotesi di compatibilità paesaggistica previste dall'art. 167, comma 4, del d.lgs. n. 42/2004. Ciò in quanto l'intervento comporta la creazione di nuovi volumi, in contrasto con il divieto di incremento dei volumi esistenti imposto ai fini della tutela del paesaggio, senza che rilevi la natura interrata del manufatto o la sua qualificazione come pertinenza edilizia ai sensi della legge n. 122/1989. La tutela paesaggistica, infatti, prevale sulle norme urbanistiche derogatorie e non può essere elusa attraverso la realizzazione di opere abusive, anche se di modesta entità, in zone sottoposte a vincolo. L'accertamento di conformità è pertanto precluso, essendo necessaria la previa autorizzazione paesaggistica per qualsiasi intervento che comporti la creazione di nuovi volumi o superfici utili, a prescindere dalla loro collocazione interrata o fuori terra.