Tribunale Amministrativo Regionale Toscana - Firenze sentenza n. 260 del 2017

ECLI:IT:TARTOS:2017:260SENT

Massima

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La demolizione totale o parziale di un edificio, anche se realizzata in parziale difformità rispetto al permesso di costruire originario, comporta il venir meno della qualificazione dell'intervento come ristrutturazione edilizia, configurando invece una nuova costruzione, con la conseguente necessità di rispettare le distanze legali tra pareti finestrate previste dalla normativa vigente, anche ove tali distanze non fossero originariamente osservate. Ciò in quanto la conservazione di mere porzioni di pareti perimetrali non è sufficiente a far ritenere sussistente un edificio in senso tecnico, dovendosi invece valutare la permanenza delle componenti essenziali quali i muri perimetrali, le strutture orizzontali e la copertura. L'ampliamento volumetrico e planimetrico dell'edificio, pur rientrando nella disciplina dell'adeguamento funzionale, non esime dal rispetto delle distanze legali, trattandosi di una nuova costruzione e non di una mera ristrutturazione. La valutazione circa la natura dell'intervento, se ristrutturazione o nuova costruzione, deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto della effettiva entità delle demolizioni e delle modifiche apportate all'edificio preesistente, senza che la semplice conservazione di esigui elementi strutturali possa far ritenere sussistente una ristrutturazione. L'amministrazione comunale, in presenza di un quadro giurisprudenziale non univoco sulla distinzione tra ristrutturazione e nuova costruzione, non può essere ritenuta responsabile per colpa nell'aver rilasciato un permesso in sanatoria, non potendosi imputare ad essa una particolare negligenza o imperizia.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/02/2017

N. 00260/2017 REG.PROV.COLL.

N. 02190/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2190 del 2009, proposto da:
Ma-((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) C.F. MNCSRG57P27Z614E e ((omissis)) C.F. CLRMCL57L21B885P, con domicilio eletto presso ((omissis)) in Firenze, via ((omissis)), 24;

contro

Comune di Forte dei Marmi, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)) C.F. TRRGLN54E12E625Y, con domicilio eletto presso l’avv. ((omissis)) in Firenze, via ((omissis)) n. 19;
Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza per i Beni Architettonici, rappresentati e difesi dall'Avvocatura distrettuale d…

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