Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27995 del 26 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27995PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale, cui è attribuito per legge l'obbligo di compiere senza ritardo determinati atti d'ufficio, è penalmente responsabile per il reato di rifiuto di atti d'ufficio (art. 328 c.p.) qualora, pur essendo a conoscenza di tale obbligo, ometta di adempiervi senza giustificato motivo, protraendo ingiustificatamente la propria inerzia per un tempo eccessivamente lungo. Tale condotta omissiva, pur essendo di natura istantanea, può esteriorizzare il rifiuto di adempiere all'obbligo di servizio attraverso la valutazione complessiva della vicenda, in particolare della durata ingiustificata dell'inerzia e delle circostanze che hanno impedito o ritardato l'adempimento. Pertanto, il pubblico ufficiale non può sottrarsi all'addebito penale limitandosi a giustificare il ritardo con il mero rispetto di ordini del superiore gerarchico o con altri motivi pretestuosi, quando tali circostanze non valgano a escludere la sua personale responsabilità per l'omissione prolungata di atti doverosi, in violazione dei doveri inerenti alla sua qualifica. La prescrizione del reato decorre dal momento in cui l'inerzia omissiva cessa, ovvero quando viene comunque effettuato il controllo o l'accertamento doveroso, a prescindere dal tempo trascorso dalla originaria assegnazione dell'incarico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2018 della Corte di appello di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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