Il provvedimento di revoca, modifica o estinzione di una misura cautelare personale, essendo atto diverso dal provvedimento che dispone la misura coercitiva, non è impugnabile con il ricorso immediato per cassazione ai sensi dell'art. 311 c.p.p., comma 2, ma soltanto con il rimedio dell'appello previsto dall'art. 310 c.p.p. Il ricorso per cassazione è ammesso solo successivamente, qualora ne ricorrano i presupposti. Pertanto, il provvedimento che, in luogo degli arresti domiciliari, ripristina la misura della custodia cautelare in carcere, precedentemente applicata e poi modificata per ragioni di salute ai sensi dell'art. 275, comma 4, c.p.p., non è impugnabile con il ricorso immediato per cassazione, ma soltanto con l'appello, con conseguente trasmissione degli atti al Tribunale competente per l'impugnazione ex art. 309, comma 7, c.p.p.