Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45166 del 11 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45166PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare può essere legittimamente motivato per relationem, purché il giudice abbia preso cognizione del contenuto sostanziale delle ragioni del provvedimento di riferimento, le abbia meditate e ritenute coerenti con la sua decisione, e l'atto di riferimento sia conosciuto dall'interessato o almeno ostensibile al momento dell'esercizio del diritto di impugnazione. L'obbligo di autonoma valutazione del giudice cautelare non si risolve in un obbligo di originale ed estesa esposizione, essendo sufficiente che il giudice abbia coscientemente condiviso le valutazioni del primo giudice. La motivazione del provvedimento cautelare deve essere congrua e immune da vizi logici e giuridici, con specifico riferimento ai presupposti di cui all'art. 292 c.p.p., quali la gravità indiziaria, le esigenze cautelari e l'adeguatezza della misura applicata. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione del compendio probatorio, ivi compresa l'interpretazione delle intercettazioni, censurabile in sede di legittimità solo in caso di manifesta illogicità o travisamento della prova. Le esigenze cautelari devono essere adeguatamente motivate in relazione alle circostanze di commissione, natura, durata e gravità dei reati contestati, nonché alla personalità dell'indagato, nel rispetto dei principi di adeguatezza, proporzionalità e minima afflittività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CITTERIO Carlo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nata il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 3100/2015 emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli il 15.6.2015;
letti gli atti, l'ordinanza impugnata e i ricorsi;
udita la relazione fatta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per il rigetto di tutti i ricorsi;
udito l'avvocato (OMISSIS) per …

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