Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25370 del 13 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:25370PEN

Massima

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Il gestore o l'esercente degli apparecchi da gioco leciti, che si appropri dei proventi del gioco, anche per la parte destinata al pagamento del Prelievo Erariale Unico (PREU), non versandoli al concessionario competente, commette il delitto di peculato, in quanto il denaro incassato appartiene alla pubblica amministrazione sin dal momento della sua riscossione. Il gestore, pur non essendo formalmente incaricato di pubblico servizio, partecipa alla funzione pubblicistica del concessionario, essendo a lui delegate parte delle attività proprie di quest'ultimo. Pertanto, il gestore non assume mai il possesso autonomo del denaro, essendo mero detentore nomine alieno dello stesso. La circostanza che il gestore sia affetto da malattia nel periodo certificato non esclude la consapevolezza e la volontà, in capo allo stesso, di ritenere le somme in oggetto, anziché consegnarle al concessionario secondo le prefissate scadenze temporali. Inoltre, la mancata rappresentazione della qualifica soggettiva di incaricato di pubblico servizio non è necessaria, potendo in tal caso operare l'art. 117 c.p. sul c.d. mutamento del titolo di reato. Infine, la rinnovazione del dibattimento non è dovuta quando la prova da acquisire non sia ritenuta decisiva dai giudici, come nel caso in cui la documentazione prodotta dalla difesa si riferisca a un periodo diverso da quello in contestazione e non sia idonea a scalfire la piattaforma probatoria in atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paola - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/12/2022 della Corte di appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ombretta Di Giovine;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Perla Lori, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza sopra indicata, la Corte di appello di Napol…

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