Cassazione penale Sez. I sentenza n. 7933 del 26 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:7933PEN

Massima

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Il diniego di misure alternative alla detenzione, quali l'affidamento in prova al servizio sociale e la semilibertà, è legittimo quando il condannato, pur seguendo un percorso di assistenza psichiatrica in carcere, non dimostri di aver intrapreso un programma riabilitativo specifico idoneo a contenere il pericolo di recidiva derivante dalla sua condizione psicopatologica, accertata dalle relazioni peritali. La possibilità di formulare una prognosi favorevole che escluda il rischio di reiterazione del reato costituisce il presupposto minimo e imprescindibile per l'ammissione a qualsiasi forma di esecuzione della pena in regime di semilibertà o di affidamento in prova. Pertanto, il giudice di sorveglianza, nel valutare la concessione di misure alternative, deve verificare non solo il percorso rieducativo intrapreso dal detenuto durante la detenzione, ma anche l'esistenza di un programma terapeutico-riabilitativo specifico, da seguire in regime di libertà, idoneo a ridurre o contenere i fattori criminogeni che hanno determinato la commissione del reato. L'assenza di tale programma, unitamente all'inadeguatezza della soluzione abitativa prospettata, legittima il diniego delle misure alternative richieste, in quanto non in grado di offrire adeguate garanzie di prevenzione della recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. BONITO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LA. TO. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 24.6.2009 del Tribunale di sorveglianza di Catania;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr. DI TOMASSI M. Stefania;

Lette le richieste del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

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