Il provvedimento amministrativo di cessazione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande in circoli privati aderenti ad enti nazionali può essere legittimamente adottato dall'autorità competente sulla base di un accertamento della mancanza dei requisiti previsti dalla normativa, anche in assenza di una preventiva comunicazione delle variazioni intervenute rispetto alla situazione dichiarata in sede di presentazione della SCIA. Tuttavia, qualora il titolare dell'attività abbia successivamente posto in essere interventi di mitigazione ambientale idonei a superare le criticità rilevate, l'amministrazione è tenuta a riesaminare la fattispecie e, ove ne ricorrano i presupposti, a revocare il provvedimento di cessazione, senza che ciò comporti una declaratoria di illegittimità dello stesso. In tali ipotesi, le spese del giudizio possono essere compensate, in considerazione del favorevole esito procedimentale.