Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10680 del 24 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:10680PEN

Massima

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Il delitto di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) è un reato abituale e di danno, integrato dalla necessaria reiterazione di comportamenti descritti dalla norma incriminatrice e dal loro effettivo inserimento nella sequenza causale che porta alla determinazione dell'evento, che deve essere il risultato della condotta persecutoria nel suo complesso. Pertanto, la condotta criminosa non si esaurisce nei singoli episodi, ma deve essere valutata unitariamente, anche quando le condotte di violenza o minaccia siano intervallate da un prolungato lasso temporale, e il temporaneo riavvicinamento della vittima al persecutore non interrompe l'abitualità del reato né inficia la continuità delle condotte, purché sussista l'oggettiva e complessiva idoneità delle stesse a generare nella vittima un progressivo accumulo di disagio che degeneri in uno stato di prostrazione psicologica. Inoltre, il carattere abituale del reato rileva anche ai fini della procedibilità, con la conseguenza che la querela estende la sua efficacia anche a condotte poste in essere oltre i sei mesi previsti dalla norma rispetto alla prima o alle precedenti condotte, indipendentemente dal decorso del termine di sei mesi per la sua proposizione. Infine, rientra nella nozione di molestia, quale elemento costitutivo del reato, qualsiasi condotta che concretizzi una indebita ingerenza o interferenza, immediata o mediata, nella vita privata e di relazione della vittima, anche attraverso il reiterato inserimento di "post" sui "social networks", in quanto tali comportamenti contribuiscono a creare un clima idoneo a compromettere la serenità e la libertà psichica della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia Rosa A - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/02/2021 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. EPIDENDIO Tomaso, che ha concluso chiedendo;
udito il difensore;
CAMERALIZZATA.
FATTO E DIRITTO
1. Con la sentenza di cui in epigrafe la corte di appello di Lecce confermava la sentenza con…

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