Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24507 del 12 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24507PEN

Massima

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Il falso in dichiarazione non costituisce reato quando le dichiarazioni contraffatte non siano state effettivamente utilizzate per trarre in inganno l'ente previdenziale, essendo necessario, ai fini della configurabilità del delitto di tentata truffa, che l'azione fraudolenta abbia concretamente determinato un danno patrimoniale o il pericolo di un danno. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve tenere conto non solo della materiale contraffazione delle firme, ma anche dell'effettiva idoneità della condotta a ledere il bene giuridico tutelato, non potendosi prescindere dalla concreta realizzazione dell'evento di danno o di pericolo. Pertanto, l'assoluzione per insussistenza del reato è legittima quando, pur in presenza di una condotta formalmente integrante gli estremi del falso, non emerga la concreta idoneità della stessa a cagionare un pregiudizio patrimoniale all'ente previdenziale, in assenza di un effettivo utilizzo delle dichiarazioni contraffatte. Il principio di offensività, infatti, impone di verificare non solo la mera materialità del fatto, ma anche la sua effettiva attitudine lesiva del bene giuridico tutelato dalla norma incriminatrice, con la conseguenza che il giudice non può limitarsi a constatare la semplice contraffazione documentale, ma deve accertare la concreta pericolosità della condotta in relazione al bene giuridico protetto. In tale prospettiva, l'assoluzione per insussistenza del reato è legittima quando, pur in presenza di una condotta formalmente integrante gli estremi del falso, non emerga la concreta idoneità della stessa a cagionare un pregiudizio patrimoniale all'ente previdenziale, in assenza di un effettivo utilizzo delle dichiarazioni contraffatte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di BOLOGNA;

nei confronti di:

PI. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/04/2006 GIP TRIBUNALE di RIMINI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. MACCHIA ALBERTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Gialanella A. che ha concluso per la conversione del ricorso in ap…

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