Il lavoratore stagionale che ha svolto regolare attività lavorativa sul territorio nazionale per almeno tre mesi, al quale è offerto un contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato, può chiedere la conversione del permesso di soggiorno in lavoro subordinato, nei limiti delle quote previste dalla legge, anche qualora al momento della presentazione della domanda non avesse ancora maturato i requisiti richiesti, purché la sussistenza di tali requisiti sia successivamente comprovata in modo sufficiente, in assenza di specifiche deduzioni dell'Amministrazione in ordine alla fittizietà del rapporto di lavoro. In tal caso, il provvedimento di diniego della conversione del permesso di soggiorno deve essere annullato, in quanto adottato in violazione della normativa applicabile. La valutazione della congruità dell'onorario spettante al difensore del ricorrente, ammesso al patrocinio a spese dello Stato, deve essere effettuata tenendo conto dei valori medi delle tariffe professionali vigenti, con la possibilità di applicare una riduzione fino al 50% in relazione alla non particolare complessità della controversia e all'impegno professionale richiesto.