Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30452 del 18 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:30452PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. si configura quando l'agente, consapevolmente e volontariamente, aderisce al vincolo associativo, accettando un ruolo all'interno dell'organizzazione criminale e contribuendo, con il proprio apporto, al perseguimento dei suoi scopi delittuosi, anche se in modo episodico o marginale. L'accertamento della responsabilità penale per tale reato richiede una valutazione complessiva degli elementi probatori, senza che sia necessario dimostrare la partecipazione dell'imputato a specifici reati-fine, essendo sufficiente l'accertamento del suo stabile inserimento nell'associazione e del suo contributo, anche indiretto, al rafforzamento della forza intimidatrice del sodalizio e al conseguimento dei suoi obiettivi criminali. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e nell'individuazione dei riscontri esterni, purché la motivazione sia logica, coerente e immune da vizi di manifesta illogicità. La permanenza del reato associativo può protrarsi anche oltre l'arresto dell'imputato, salvo che non si provi la sua effettiva dissociazione dall'organizzazione criminale. Il riconoscimento della continuazione tra il reato di partecipazione ad associazione mafiosa e altri reati-fine presuppone l'accertamento dell'unicità del disegno criminoso, della omogeneità delle condotte e della strumentalità dei reati-fine al perseguimento degli scopi del sodalizio. Il trattamento sanzionatorio è rimesso alla discrezionalità del giudice di merito, il cui esercizio è sindacabile in cassazione solo in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanue - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
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