Cassazione penale Sez. III sentenza n. 7761 del 20 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:7761PEN

Massima

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La notifica degli atti processuali al domicilio dichiarato dall'imputato è valida anche se successivamente risulta impossibile eseguirla in tale luogo, purché siano state compiute le dovute ricerche e la notifica sia stata effettuata al difensore ai sensi dell'art. 161, comma 4, c.p.p. L'assenza di una manifestazione di volontà negativa dell'imputato circa l'elezione di domicilio non inficia la validità della notifica al difensore, essendo sufficiente che l'imputato abbia comunque indicato un luogo ai sensi dell'art. 157, comma 1, c.p.p. e che tale domicilio sia divenuto irreperibile. In tali casi, la notifica al difensore rappresenta una modalità alternativa e legittima di comunicazione degli atti, in applicazione del principio di ragionevole durata del processo e di economia processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - rel. Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa l'11 giugno 2013 dalla corte d'appello di Milano;

udita nella pubblica udienza del 13 gennaio 2015 la relazione fatta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 25 settembre 2008 il tribunale di Milano aveva dichiarato (OMISSIS) colpevole de…

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