Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26225 del 25 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26225PEN

Massima

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Il dipendente pubblico che, mediante artifici e raggiri consistenti nell'attestare falsamente la propria presenza in ufficio per l'intero orario di servizio, omettendo di registrare i propri allontanamenti dal posto di lavoro, procura indebitamente a sé un profitto economico sotto forma di retribuzione e relativi accessori, a danno della pubblica amministrazione, commette il reato di truffa aggravata. Tuttavia, qualora uno degli episodi contestati risulti insussistente, il giudice di merito deve procedere a una nuova determinazione della pena finale in continuazione, escludendo dal computo la condotta non provata. Inoltre, la mancata esclusione da parte del dirigente comunale dell'allontanamento per ragioni di servizio, nonché l'esiguità del danno patrimoniale, non sono di per sé sufficienti a escludere la responsabilità penale, atteso che l'elemento soggettivo del dolo può essere desunto dalla reiterazione delle condotte e dal fatto che il dipendente non abbia provveduto a registrare regolarmente i propri spostamenti, come previsto dalle procedure interne. La valutazione della sussistenza dell'elemento psicologico del reato rientra nell'ambito del giudizio di merito, non sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o priva di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza n.1091/13 in data 08/03/2016 della Corte di appello di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Giuseppe COSCIONI;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DE MASELLIS Mariella, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza dell'8 marzo 2016, la Corte di appello di …

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