Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27807 del 24 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27807PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato si configura quando il partecipe, pur senza aver materialmente eseguito gli atti costitutivi del reato, abbia comunque fornito un apprezzabile contributo, in tutte o alcune delle fasi di ideazione, organizzazione ed esecuzione, alla realizzazione collettiva, anche soltanto mediante il rafforzamento dell'altrui proposito criminoso o l'agevolazione dell'opera dei concorrenti. Pertanto, nel caso di reati commessi in concorso, ciascun partecipe risponde non solo degli atti da lui compiuti, ma anche di quelli posti in essere dagli altri, convergenti nell'offesa all'interesse protetto dalla norma incriminatrice, purché sussista la consapevolezza dell'altrui partecipazione e il dolo che caratterizza il reato commesso. Inoltre, in tema di rapina a mano armata, tutti i compartecipi, sia gli autori materiali che coloro i quali abbiano prestato la necessaria assistenza, rispondono anche del reato di porto illegale di armi, atteso che l'ideazione dell'impresa criminosa comprende anche il momento rappresentativo dell'impiego delle armi e, quindi, del porto abusivo delle stesse per realizzare la necessaria minaccia o violenza. La speciale attenuante del contributo di minima entità, prevista dall'art. 114 c.p., non può essere riconosciuta quando il ruolo del concorrente, pur non essendo quello di autore materiale, abbia comunque assunto un'importanza apprezzabile nell'ambito del progetto delittuoso, come nel caso di chi abbia effettuato un sopralluogo preliminare sul luogo da rapinare. Infine, nella determinazione della pena per il reato di rapina, il giudice deve valutare, oltre alla gravità oggettiva del fatto, anche la personalità dell'imputato, desumibile anche dai suoi precedenti penali e dalla tempestività dell'arresto, al fine di commisurarla in modo adeguato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28 maggio 2018 della Corte di appello di Firenze;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA DANIELA BORSELLINO;
sentite le conclusioni del ((omissis)) che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS) insiste nei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Firenze ha confermato la sentenza resa il 4 l…

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