Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31782 del 18 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:31782PEN

Massima

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Il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, pur essendo tendenzialmente permanente, cessa con la pronuncia della sentenza di primo grado, in quanto in tale fase processuale l'imputazione si cristallizza e non è più modificabile nei successivi gradi di giudizio. Pertanto, il termine di prescrizione del reato decorre dalla data della sentenza di primo grado, che rappresenta il momento di cessazione della permanenza. Tuttavia, qualora il giudice accerti la persistenza del legame tra l'imputato e l'associazione mafiosa anche oltre la data della sentenza di primo grado, tale elemento può essere valutato ai fini della determinazione della pena, senza necessità di una nuova contestazione. Nondimeno, in caso di successione di leggi penali nel tempo, deve applicarsi la normativa più favorevole all'imputato vigente al momento della consumazione del reato, e non quella sopravvenuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 62/2013 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 05/06/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FILIPPO CASA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

Udito il difensore di parte civile (Comune di Reggio Calabria) avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Uditi i difensori Avv.…

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