Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27873 del 6 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27873PEN

Massima

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La sussistenza della volontà di punizione da parte della persona offesa, quale condizione di procedibilità per il reato di atti persecutori di cui all'art. 612-bis c.p., non richiede formule particolari e può essere riconosciuta dal giudice anche in atti che non contengano la sua esplicita manifestazione, come le dichiarazioni rese durante l'esame della persona offesa (già costituita parte civile in relazione agli altri reati contestati), da cui scaturisca una contestazione ai sensi dell'art. 517 c.p.p. Ciò in applicazione del principio del favor querelae, in base al quale qualsiasi situazione di incertezza va risolta in favore del querelante, privilegiando la volontà querelatoria in qualsiasi forma espressa, al di là dell'uso di formule sacramentali. Il reato di atti persecutori, essendo un reato abituale a reiterazione necessaria delle condotte, rileva anche ai fini della procedibilità, con la conseguenza che la querela estende la sua efficacia anche a pregresse condotte poste in essere oltre i sei mesi previsti dalla norma rispetto alla prima o alle precedenti condotte, indipendentemente dal decorso del termine di sei mesi per la sua proposizione, previsto dall'art. 612-bis, comma 4, c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2359/2011 CORTE APPELLO di TORINO, del 09/04/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/01/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. ROSSI Agnello, ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
Per il ricorrente, l'avv. (OMISSIS) ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con atto…

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