Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31393 del 25 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31393PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta contestata all'imputato deve essere circoscritta al contesto spazio-temporale specificamente indicato nel capo di imputazione, senza poter essere estesa ad altri episodi o contesti diversi. Pertanto, il giudice non può fondare la condanna per il reato di diffamazione su fatti o dichiarazioni non ricompresi nell'addebito originario, dovendosi limitare all'esame della condotta concretamente contestata. Inoltre, ai fini della configurabilità della scriminante della provocazione (art. 599 c.p.), è necessario che sussista il requisito della immediatezza tra la condotta offensiva dell'imputato e la precedente condotta ingiuriosa della persona offesa, non essendo sufficiente la mera allegazione di precedenti episodi di offese reciproche tra le parti. Il giudice, pertanto, non può ritenere integrata tale scriminante sulla base di una generica prospettazione di pregressi contrasti e offese tra l'imputato e la persona offesa, in assenza di una comprovata connessione temporale tra le condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTELLA Mario - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/10/2007 TRIBUNALE di CAMPOBASSO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

udito il PG in persona del Sost.Proc.Gen. Dr. Stabile Carmine, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

Ma. An. ricorre avverso la sentenza d…

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