Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2118 del 20 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2118PEN

Massima

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Il reato di violenza sessuale, introdotto dalla Legge n. 66 del 1996, tutela la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale della persona, a prescindere dal grado di intrusione corporale subito dalla vittima. La configurabilità del reato non dipende dall'interpretazione soggettiva del giudicante, ma è legata alla contestuale presenza di un requisito soggettivo (il fine di concupiscenza) e di un requisito oggettivo, consistente nella concreta idoneità della condotta a compromettere la libertà di autodeterminazione del soggetto passivo nella sua sfera sessuale e a suscitare o a soddisfare la brama sessuale dell'agente. Pertanto, la sentenza di condanna per violenza sessuale può fondarsi anche sulla sola prova di atti sessuali imposti con violenza e minaccia, a prescindere dall'accertamento di una completa congiunzione carnale o del rinvenimento di tracce di liquido seminale, essendo sufficiente che la condotta dell'imputato abbia leso la libertà sessuale della vittima. Il principio di correlazione tra accusa e sentenza non è violato quando il fatto mantenga la sua originaria fisionomia, pur essendo oggetto di una diversa qualificazione giuridica o di una più dettagliata ricostruzione fattuale, purché l'imputato abbia avuto la possibilità di difendersi in ordine all'oggetto dell'imputazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. ONORATO Pierluigi - Consigliere

Dott. ((omissis)) - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Vi. Em., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Roma in data 21.11.2007 che ha confermato la condanna alla pena della reclusione inflittagli nel giudizio di primo grado per il reato di cui agli articoli 81 e 609 bis c.p.;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

Sentito il P.M. nella persona del P.G.…

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