Il rigetto della richiesta di permesso di soggiorno per attesa occupazione è legittimo qualora risulti che il richiedente non abbia mai avuto un rapporto di lavoro, nemmeno irregolare, con il datore di lavoro indicato nella domanda, in quanto tale circostanza ostativa è stata correttamente accertata e motivata dall'amministrazione. In tali casi, non trova applicazione la previsione normativa che consente il rilascio del permesso di soggiorno per attesa occupazione a seguito di emersione di un precedente rapporto di lavoro irregolare, in quanto tale presupposto non risulta integrato. La mancanza di un effettivo rapporto di lavoro, anche irregolare, tra il richiedente e il datore di lavoro indicato, determina l'infondatezza della domanda di permesso di soggiorno per attesa occupazione, non essendo integrati i requisiti previsti dalla legge per il suo rilascio. L'amministrazione, pertanto, è tenuta a rigettare la richiesta, motivando adeguatamente tale decisione sulla base degli elementi istruttori acquisiti, senza che ciò integri un vizio di mancanza di motivazione dell'atto. Il rigetto della domanda di permesso di soggiorno per attesa occupazione, fondato sull'assenza del presupposto del precedente rapporto di lavoro, anche irregolare, comporta altresì il rigetto della domanda risarcitoria connessa, in quanto la pretesa fatta valere in giudizio risulta manifestamente infondata.