Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11123 del 15 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11123PEN

Massima

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Il delitto di circonvenzione di incapace di cui all'art. 643 c.p. richiede: a) l'instaurazione di un rapporto squilibrato fra vittima e agente, in cui quest'ultimo abbia la possibilità di manipolare la volontà della vittima, incapace di opporre resistenza per l'assenza o diminuzione della capacità critica; b) l'induzione a compiere un atto dannoso; c) l'abuso dello stato di vulnerabilità, con consapevole sfruttamento della debolezza della vittima per raggiungere il fine illecito; d) l'oggettiva riconoscibilità della minorata capacità della vittima. L'induzione non deve necessariamente essere provata attraverso episodi specifici, potendo risultare anche in via indiretta, indiziaria e presuntiva, desunta da elementi gravi, precisi e concordanti, come la natura degli atti compiuti, la mancanza di plausibile giustificazione e il pregiudizio patrimoniale per la parte offesa. La prova dell'incapacità di intendere e di volere non è necessaria, essendo sufficiente una minorata capacità psichica che renda possibile l'altrui opera di suggestione e pressione. La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non è applicabile ai delitti commessi approfittando delle condizioni di minorata difesa della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Presidente

Dott. CIANFROCCA P. - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Torino del 21.12.2021;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Pierluigi Cianfrocca;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Mastroberardino Paola, che ha concluso per la correzione dell'errore materiale contenuto nel dispositivo della sentenza e per l'inammissibilita' del ricorso, nel resto;
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