Il provvedimento amministrativo che istituisce una zona a traffico limitato in un centro abitato, limitando l'accesso carrabile anche ai residenti titolari di posto auto, rappresenta una legittima espressione del potere discrezionale riconosciuto all'autorità comunale di sottoporre la proprietà privata ai limiti necessari per assicurarne la funzione sociale, in considerazione degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull'ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. Tale provvedimento, pur incidendo sulla facoltà del proprietario di godere e disporre del bene in modo pieno ed esclusivo, non è censurabile per irragionevolezza manifesta o evidente sproporzione tra il fine sotteso e il sacrificio imposto ai privati, quando la limitazione sia contenuta a pochi mesi all'anno e a poche ore al giorno, senza richiedere particolari adempimenti istruttori o la previa adozione di un piano urbano dei parcheggi. In tali casi, l'istituzione della zona a traffico limitato persegue legittimamente la finalità di aumentare la capacità attrattiva di un sito ad alta vocazione turistica, rendendo maggiormente godibile il passeggio nelle zone centrali, senza che sia necessaria la comunicazione individuale di avvio del procedimento ai residenti delle zone interdette.