Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22271 del 11 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:22271PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il concorso nel reato di traffico di sostanze stupefacenti si configura anche nei confronti di chi, pur non essendo il diretto detentore della droga, fornisce un contributo essenziale e insostituibile per la riuscita dell'operazione criminosa, essendo a conoscenza della detenzione a fini di spaccio e agevolando attivamente le condotte degli altri concorrenti. Ciò si verifica, ad esempio, quando l'imputato accompagna gli altri soggetti coinvolti, mette a loro disposizione la propria abitazione e la propria autovettura, conosce i luoghi di destinazione della droga e le modalità di svolgimento dell'attività di spaccio, e tiene un comportamento inequivocabilmente finalizzato al buon esito dell'operazione, senza mai dissociarsi. In tali casi, la responsabilità penale del concorrente non può essere esclusa per il solo fatto che non sia stato trovato in possesso materiale della sostanza stupefacente, né può essere riqualificata in reati meno gravi come il favoreggiamento, attesa la rilevanza del suo apporto causale. Inoltre, la gravità del fatto e l'assenza di segni di ravvedimento possono giustificare il diniego delle attenuanti generiche e l'irrogazione di una pena severa, anche in considerazione dell'ingente quantità di droga trasportata e dell'abile occultamento della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio S. - Presidente

Dott. GRAMENDOLA ((omissis)) - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Le. Il. , n. a (OMESSO), e da Sh. Ar. n. a (OMESSO);

nei confronti della sentenza in data 1 luglio 2009 della Corte d'appello di Milano;

udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore generale nella persona del sostituto Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

FATTO E DIRITTO

Con la sentenza in epigrafe la Corte d'appello di Milano ha confermato quella de…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.