Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26571 del 19 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:26571PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve effettuare un'analisi approfondita e puntuale degli elementi probatori, anche di quelli sopravvenuti, verificandone la capacità di inficiare o meno il quadro indiziario posto a fondamento del provvedimento cautelare. Ciò in quanto i gravi indizi di cui all'art. 273 c.p.p. rappresentano una "prova allo stato degli atti", la cui valutazione deve essere aderente alla ragionevole probabilità di fondare una sentenza di condanna, senza che possa rilevare la mera possibilità di una lettura degli elementi probatori incompatibile con l'assunto accusatorio. Pertanto, qualora il giudice ometta di esaminare e valutare in modo adeguato gli elementi probatori dedotti dalla difesa, idonei a incrinare il quadro indiziario, il provvedimento cautelare è affetto da vizio di omessa o inadeguata valutazione, censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 677/2013 TRIB. LIBERTA' di MESSINA, del 10/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROSA PEZZULLO;

udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. D'((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Messina, Collegio per il riesame, con ordinanza in data 10 ottobre 2013 rigettava l'appello proposto ai sensi dell'articolo 31…

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