Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18007 del 30 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18007PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere legittimamente disposto dal giudice quando sussistono gravi indizi di reato e fondati elementi per ritenere che il bene provenga da attività illecite o costituisca il profitto di tali attività, a prescindere dalla prova di un diretto collegamento tra il bene e il reato contestato. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il sequestro, deve effettuare un motivato apprezzamento degli elementi indiziari, senza che la mera contestazione della valutazione degli indizi da parte del ricorrente possa configurare un vizio di violazione di legge denunciabile in sede di legittimità. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge, intesa come errore nell'applicazione della norma o vizio radicale della motivazione, e non per censurare il merito della valutazione degli elementi probatori compiuta dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. DE BERNARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 16.10.2008 da:

FA. Pa. , nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 22 settembre 2008 del Tribunale di Palermo, in funzione di giudice di riesame;

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO;

Sentite le conclusioni del P.G., in persona del Sostituto Dr. Giovanni Galati, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

Sentito, altresi', l'avv. Fiocchi Luigi che ne ha chiest…

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