L'indulto elargito con la Legge n. 241 del 2006 non si applica ai reati aggravati ai sensi del Decreto Legge n. 152 del 1991, articolo 7, convertito nella Legge n. 203 del 1991, anche nella forma del delitto tentato. Tale esclusione opera indipendentemente dalla specifica fattispecie di reato aggravato, in quanto la previsione normativa contenuta nell'articolo 1, comma 2, lettera d) della Legge n. 241 del 2006 fa riferimento in modo generico alla ricorrenza dell'aggravante di cui all'articolo 7 della Legge n. 203 del 1991, senza ulteriori distinzioni o limitazioni. Pertanto, il beneficio indulgenziale non può essere applicato alle pene inflitte per i delitti tentati aggravati ai sensi della citata normativa, in quanto l'autonomia della fattispecie tentata rispetto a quella consumata non costituisce un valido argomento per escludere l'operatività del divieto di applicazione dell'indulto, il quale si estende a ogni ipotesi di reato aggravato dalla circostanza di cui all'articolo 7 della Legge n. 203 del 1991, a prescindere dalla consumazione o dalla mera tentata realizzazione della condotta criminosa.