Tribunale Amministrativo Regionale Basilicata - Potenza sentenza n. 66 del 2013

ECLI:IT:TARBAS:2013:66SENT

Massima

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Il patrimonio indisponibile comunale, destinato a funzioni pubbliche, non può essere oggetto di negozi di diritto privato incompatibili con tale destinazione, come la cessione a privati di parti di un'opera pubblica, in quanto ciò violerebbe le norme urbanistiche. L'annullamento di una concessione edilizia rilasciata in violazione di tale principio non richiede la dimostrazione di un interesse pubblico specifico diverso dal mero ripristino della legalità, quando il provvedimento di sospensione dei lavori è adottato in tempi brevi e l'opera realizzata è ancora in fase iniziale, essendo prevalente l'interesse pubblico al rispetto dell'assetto urbanistico. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullamento del provvedimento finale, quando il destinatario ha comunque avuto conoscenza del procedimento in corso e la possibilità di parteciparvi.

Sentenza completa

N. 00387/1999
REG.RIC.

N. 00066/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00387/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Basilicata

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 387 del 1999, proposto dal Dott. Nicola De Stefano e proseguito, ai sensi dell’art. 110 C.P.C., dall’erede Antonio Di Grazia, rappresentato e difeso dall’Avv. Francesco Matteo Pugliese, come da mandato a margine della memoria di costituzione del 13.6.2012, con domicilio eletto in Potenza Piazza Mario Pagano n. 118;

contro

Comune di Abriola, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’Avv. Raffaele De Bonis, come da mandato a margine della memoria di costituzione e difensiva ed in virtù della Del. G.M. n. 84 del 18.5.1999, con domicilio eletto in Potenza Via Nazario Sauro n. 102;

per l…

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