Cassazione penale Sez. III sentenza n. 29424 del 5 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:29424PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, si configura anche quando l'acquirente abbia coscienza e volontà che il suo inserimento quale stabile acquirente della sostanza ceduta da una struttura organizzata sia funzionale alle dinamiche operative dell'associazione e alla crescita criminale della stessa, potendo la sua partecipazione al sodalizio essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi criminosi. L'elemento differenziale tra tale ipotesi associativa e quella del concorso nei reati-fine di detenzione e spaccio di stupefacenti risiede principalmente nell'elemento organizzativo, in quanto la condotta punibile a titolo di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti non può ridursi ad un semplice accordo delle volontà, ma deve consistere in un quid pluris, che si sostanzia nella predisposizione di una struttura organizzata stabile che consenta la realizzazione concreta del programma criminoso. La prova del vincolo permanente, nascente dall'accordo associativo, può essere data anche per mezzo dell'accertamento di facta concludentia, quali i contatti continui tra gli spacciatori, i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative utilizzate, sia di tipo gerarchico che mediante divisione dei compiti tra gli associati, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Ai fini della configurabilità del reato di partecipazione a un'associazione per delinquere comune o di tipo mafioso, inoltre, non è necessario che il vincolo tra il singolo e l'organizzazione si protragga per una certa durata, ben potendo, al contrario, ravvisarsi il reato anche in una partecipazione di breve periodo, purché sia provata la consapevolezza e la volontà dell'autore di far parte del sodalizio e di contribuire al suo mantenimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata in (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 08/11/2018 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Gianni Filippo Reynaud;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Seccia Domenico, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), il qu…

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