Il giudice di legittimità, nel valutare l'ammissibilità del ricorso per cassazione, afferma che è inammissibile l'atto di impugnazione i cui motivi si limitino a enunciare ragioni ed argomenti già illustrati in atti o memorie presentate al giudice a quo e da questo specificamente disattesi, senza un confronto puntuale con la motivazione del provvedimento impugnato e, in particolare, con le ragioni che hanno indotto quel giudice a superarli. L'omesso confronto argomentativo con le ragioni che sostengono la decisione impugnata configura infatti l'aspecificità del motivo, in violazione dell'articolo 581 c.p.p., dando luogo a motivi solo apparenti, che falliscono la funzione tipica loro propria, che è solo quella della critica argomentata avverso il provvedimento oggetto di impugnazione. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile qualora il ricorrente si limiti a riproporre i medesimi motivi già esaminati e disattesi dal giudice di merito, senza un confronto puntuale con la motivazione della sentenza impugnata e, in particolare, con le ragioni che hanno indotto quel giudice a superare tali doglianze.