Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43290 del 12 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:43290PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando la condotta abituale di violenza fisica o morale, anche se non necessariamente caratterizzata da gravi episodi, sia idonea a cagionare sofferenze fisiche o psichiche nella vittima, tali da compromettere in modo apprezzabile la sua serenità e il suo equilibrio psichico. La valutazione della sussistenza del reato deve essere effettuata dal giudice sulla base di un complessivo apprezzamento degli elementi di fatto emersi dal processo, senza che sia necessaria la prova di un determinato numero di episodi, essendo sufficiente l'accertamento di una condotta abituale di sopraffazione e prevaricazione, anche se non necessariamente connotata da gravi violenze. Il giudice può desumere l'abitualità della condotta violenta anche dalla reiterazione di episodi di minore entità, purché idonei a cagionare nella vittima uno stato di sofferenza fisica o psichica, tale da compromettere in modo apprezzabile la sua serenità e il suo equilibrio psichico. Inoltre, la ripresa di una qualche forma di rapporto affettivo tra l'autore e la vittima, successivamente alla cessazione della convivenza, non esclude la configurabilità del reato, atteso che l'elemento essenziale è la sussistenza di una condotta abituale di maltrattamento, a prescindere dalla natura del rapporto tra i soggetti coinvolti. Infine, la strumentalità della denuncia presentata dalla vittima, in seguito a richieste economiche avanzate dall'autore, non vale a escludere la responsabilità di quest'ultimo, in quanto la motivazione della denuncia non incide sulla valutazione della condotta di maltrattamento, che deve essere autonomamente accertata dal giudice sulla base di tutti gli elementi di prova acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. AL. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 605/2005 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 23/09/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO CARLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALASSO Aurelio, che ha concluso per l'inammissibilita';

Udito, il difensore Avv. ((omissis)) per l'accogli…

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