Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28879 del 15 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:28879PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra più reati della stessa indole non può essere esclusa sulla sola base del lasso temporale intercorrente tra la commissione dei singoli fatti, dovendo il giudice valutare complessivamente tutti gli elementi rivelatori dell'unicità del disegno criminoso, quali le modalità delle condotte, la tipologia dei reati, l'unicità del bene protetto, l'omogeneità delle violazioni, le causali, le condizioni di tempo e luogo, nonché le abitudini programmate di vita dell'agente. In particolare, la natura permanente dei reati e la plausibilità dell'intento unitario di rimanere illegalmente nel territorio dello Stato impongono una motivazione particolarmente attenta nel caso di esclusione della continuazione, non potendo questa essere esclusa sulla sola base di un intervallo temporale, anche se non trascurabile, tra alcuni dei fatti contestati, ove gli stessi risultino comunque espressione di un medesimo disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI M. Stefania - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

HA. Ra. , nato il (OMESSO);

avverso la ordinanza in data 13.11.2008 del Tribunale di Catania.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. M. ((omissis));

Lette le richieste del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato.

FATTO

Con la decisione in epigrafe il…

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