Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32876 del 29 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:32876PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave, ai sensi dell'art. 612 c.p., si configura quando la condotta dell'agente è idonea a suscitare nella vittima la preoccupazione di dover subire un male ingiusto, offendendo o diminuendo la sua libertà morale, a prescindere dalla concreta volontà dell'agente di realizzare la minaccia. La valutazione della gravità della minaccia deve essere effettuata sulla base delle circostanze del caso concreto, delle condizioni psicologiche della vittima e della conoscenza di tali condizioni da parte del soggetto attivo, senza che sia sufficiente la mera presenza fisica dell'agente o frasi non accompagnate da attività intimidatorie. La riqualificazione del reato da atti persecutori a minaccia grave, operata d'ufficio dalla Corte di Cassazione senza previo contraddittorio, non viola il diritto di difesa dell'imputato, in quanto rientra nell'ambito della corretta interpretazione e applicazione della norma penale. Inoltre, la valutazione della reciprocità delle condotte moleste e della concessione di attenuanti generiche o ex art. 62 c.p. attiene a profili valutativi di merito, non sindacabili in sede di ricorso straordinario per errore di fatto, il quale è ammissibile solo per errori percettivi e non per valutazioni giuridiche o di fatto. Infine, la determinazione della pena, anche in caso di continuazione, rientra nell'ambito della discrezionalità del giudice e non può essere oggetto di censura in sede di ricorso straordinario, salvo il caso di pena illegale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristi - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera - rel. Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 29732/2011 CORTE DI CASSAZIONE di ROMA, del 05/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPRIOGLIO PIERA MARIA SEVERINA;

sentite le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro, di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza in data 5.6.2012, depositata l'8.10.2012, la corte di cassazione definitivamente si pronunciava sulla vicenda giudiziaria che aveva visto imputato (…

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