Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24610 del 23 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:24610PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una pluralità di atti di minaccia o molestia, sia idonea a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero a determinare un mutamento delle sue abitudini di vita. Il dolo richiesto è di tipo generico, essendo sufficiente la consapevolezza dell'idoneità delle condotte a produrre uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice, senza che sia necessaria la preordinazione delle stesse. Le dichiarazioni della persona offesa, anche se costituita parte civile, possono essere poste a fondamento dell'affermazione di responsabilità, previa verifica della loro credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca, con un vaglio più penetrante rispetto a quello richiesto per la valutazione delle dichiarazioni di altri testimoni. Il temporaneo e sporadico riavvicinamento della vittima al suo persecutore non interrompe la continuità delle condotte persecutorie, quando sussista l'oggettiva e complessiva idoneità delle stesse a generare nella vittima un progressivo accumulo di disagio che degenera in uno stato di prostrazione psicologica. La graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale è tenuto a dare conto dell'impiego dei criteri di cui all'art. 133 c.p. con espressioni del tipo "pena congrua" o "pena equa", essendo necessaria una specifica e dettagliata motivazione solo quando la pena sia di gran lunga superiore alla misura media di quella edittale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/07/2020 della Corte di Appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. RICCARDI GIUSEPPE;
lette le richieste scritte ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Epidendio Tomaso, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
lette l…

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