Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43334 del 13 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:43334PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la sentenza di merito, non deve stabilire se essa contenga la migliore ricostruzione possibile dei fatti, né condividerne necessariamente la giustificazione, ma deve limitarsi a verificare se tale giustificazione sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento. Pertanto, le censure attinenti al merito della decisione impugnata, congruamente motivata, sono manifestamente infondate e determinano l'inammissibilità del ricorso per cassazione. Tuttavia, qualora la motivazione della sentenza di merito risulti incomprensibile o contraddittoria in relazione alla determinazione della pena, il giudice di legittimità deve annullare la sentenza e rinviare gli atti ad altra sezione della corte d'appello per un nuovo giudizio sulla quantificazione della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PR. RO. , N. IL (OMESSO);

2) JA. BR. , N. IL (OMESSO);

3) CA. FR. , N. IL (OMESSO);

4) C. R. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 14324/2008 CORTE APPELLO di TORINO, del 03/03/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

Udito il Procuratore Generale in pers…

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