La Prefettura, nell'esercizio della propria discrezionalità in materia di rilascio e controllo delle autorizzazioni di polizia per gli istituti di vigilanza privata, può legittimamente negare o revocare la licenza per lo svolgimento dei servizi di vigilanza e di trasporto e scorta valori qualora accerti gravi irregolarità e violazioni da parte dell'istituto, come l'assenza del personale dalle postazioni di vigilanza, l'utilizzo improprio delle guardie particolari giurate, la mancanza di ordini di servizio scritti, l'orario di servizio superiore alle 12 ore continuative, l'assenza di punti operativi distaccati per il supporto logistico e di sicurezza, nonché l'inosservanza delle prescrizioni normative per il servizio di trasporto valori. Tali accertamenti, effettuati attraverso un'adeguata istruttoria che coinvolge gli enti preposti ai controlli, integrano i presupposti per l'adozione di provvedimenti di diniego o revoca della licenza, i quali devono essere congruamente motivati e proporzionati alle violazioni riscontrate, senza che ciò comporti una violazione del principio del giusto procedimento o del buon andamento della pubblica amministrazione.