Cassazione penale Sez. I sentenza n. 29001 del 4 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:29001PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il riconoscimento della continuazione tra più reati, ai sensi dell'art. 81, comma 2, c.p., richiede che sussista un'unitaria programmazione e deliberazione iniziale di una pluralità di condotte, anche se non dettagliatamente previste, purché orientate al conseguimento di un unico fine. A tal fine, la coerenza modale degli episodi e la loro contiguità temporale costituiscono indizi della sussistenza di un medesimo disegno criminoso, senza che sia necessaria la prova di una specifica pianificazione di ciascun reato. Pertanto, la mera analogia dei singoli reati, l'unitarietà del contesto, l'identità della spinta a delinquere o la brevità del lasso temporale intercorrente tra gli episodi, pur non essendo di per sé indizi necessari ed esaustivi, possono concorrere a dimostrare l'esistenza di un unico disegno criminoso, in proporzione logica corrispondente all'aumento delle coincidenze indiziarie favorevoli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. DI TOMASSI Maria S. - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa in data 22/7/2013 dalla Corte d'appello di Napoli.

Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso e la memoria;

udita la relazione svolta dal Consigliere M. ((omissis));

lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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