Il diniego di valutazione di impatto ambientale per la realizzazione di un parco eolico, fondato esclusivamente sul parere negativo del Ministero della Cultura e senza adeguata ponderazione degli interessi pubblici in gioco, in assenza di espressi vincoli paesaggistici o ambientali ostativi, contrasta con il principio di massima diffusione delle fonti rinnovabili di energia, sancito dalla normativa nazionale ed europea, e con le Linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, che impongono alle Regioni di individuare le aree non idonee sulla base di criteri tecnici oggettivi e non di valutazioni discrezionali, dovendo privilegiare l'interesse pubblico prevalente rappresentato dalla produzione di energia da fonti rinnovabili. Pertanto, il diniego di valutazione di impatto ambientale, adottato senza un'adeguata istruttoria e motivazione, risulta illegittimo, in quanto privo di un sufficiente supporto probatorio che dimostri la sussistenza di concreti e specifici profili di incompatibilità ambientale o paesaggistica del progetto, in assenza di espressi vincoli ostativi.