Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25701 del 6 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25701PEN

Massima

Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. richiede che la prospettazione di un male ingiusto sia oggettivamente idonea a turbare o diminuire la libertà psichica della vittima, valutata in relazione al contesto concreto in cui le espressioni sono state pronunciate. Pertanto, espressioni generiche, iperboliche o relative alla mera prospettazione di iniziative giudiziarie, pur se accompagnate da gesti o toni esacerbati, non integrano il reato di minacce qualora, complessivamente considerate le circostanze del caso, non risultino concretamente idonee a ingenerare un timore tale da compromettere la libertà morale della persona offesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/06/2020 del TRIBUNALE di FERRARA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALESSANDRINA TUDINO;
Rilevato che le parti non hanno formulato richiesta di discussione orale Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, ex articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, prorogato, quanto alla disciplina processuale, in forza del Decreto Legge 1 aprile …

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