Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il delitto di estorsione, ai sensi degli artt. 110, 56, 629 commi 1 e 2, 628 comma 3 n. 1 e comma 3-bis c.p., richiede la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, in particolare la costrizione della vittima a compiere un atto di disposizione patrimoniale mediante la rappresentazione di un male ingiusto. Tali elementi devono essere accertati in modo logico e coerente dalla motivazione della sentenza, senza incorrere in contraddizioni o illogicità. La mera qualificazione giuridica del fatto come estorsione, anziché come truffa aggravata, deve trovare adeguato riscontro nella ricostruzione in fatto degli elementi costitutivi del reato contestato. Il giudice di merito è tenuto a valutare attentamente tutti gli elementi di prova per pervenire ad una corretta qualificazione giuridica del fatto, evitando automatismi o applicazioni meramente formalistiche delle norme penali.