Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 19649 del 24 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19649PEN

Massima

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Il pericolo di inquinamento probatorio e la concreta possibilità di reiterazione di gravi condotte criminose, quali abusi sessuali e concussione, commessi da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle proprie funzioni, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere, anche in assenza di precedenti specifici, in ragione della dimostrata propensione dell'indagato a commettere reati della stessa indole, della mancanza di freni inibitori e della necessità di tutelare l'acquisizione e la genuinità della prova. La sospensione dal servizio e il decorso del tempo non sono di per sé sufficienti a escludere le esigenze cautelari, qualora permanga il concreto pericolo di reiterazione di condotte abusive e di inquinamento probatorio. In tali casi, la misura degli arresti domiciliari non può ritenersi adeguata a fronte della gravità dei fatti e della personalità dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. FIALE Aldo - rel. Consigliere

Dott. AMORESANO Silvio - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1189/2011 TRIB. LIBERTA' di MILANO, del 12/07/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO FIALE;

sentite le conclusioni del PG Dott. Baglione Tindari, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il G.I.P. del Tribunale di Milano, con ordinanza del 21.6.2011, applicava a (OMISSIS), maresciallo dei Carabinieri gia' coman…

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