Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38229 del 14 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38229PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La gravità indiziaria necessaria per l'applicazione di una misura cautelare personale, anche in relazione all'aggravante della modalità mafiosa, può essere desunta da un compendio probatorio che includa intercettazioni ambientali e telefoniche, purché tali elementi siano valutati complessivamente e in modo logico e giuridicamente corretto, senza limitarsi a un mero richiamo della motivazione dell'ordinanza genetica. In particolare, ai fini della sussistenza dell'elemento psicologico richiesto dalla norma sull'aggravante mafiosa, è sufficiente che emerga la consapevolezza dell'imputato di agire per il perseguimento delle finalità proprie del sodalizio criminoso di stampo mafioso, a prescindere dalla prova di una sua partecipazione attiva alle attività del gruppo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenic - Presidente

Dott. MOGINI S. - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuel - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/03/2016 del Tribunale del Riesame di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Stefano Mogini;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Roberto Aniello, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'Avvocato (OMISSIS), difensore di fiducia del ricorrente, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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