Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35744 del 26 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:35744PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni, disposto ai sensi del D.Lgs. n. 159 del 2011, può essere impugnato per cassazione esclusivamente per violazione di legge, con esclusione del vizio di motivazione, salvo il caso di motivazione inesistente o apparente. Il giudice di merito, nel valutare la pericolosità sociale del proposto e la correlazione temporale tra tale pericolosità e l'acquisizione dei beni da confiscare, può legittimamente fondarsi sulla presunzione legale di disponibilità dei beni in capo al proposto, in ragione del rapporto di convivenza, della giovane età e della condizione di precarietà economica dell'intestatario formale, nonché sull'accertata inidoneità economica dell'attività imprenditoriale svolta dal proposto a giustificare il valore dei beni acquisiti. Tali valutazioni, adeguatamente motivate, non sono censurabili in sede di legittimità, se non nei casi di motivazione inesistente o apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 04/11/2016 della CORTE APPELLO di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MICHELE BIANCHI;
lette le conclusioni del PG Dott. Maria Francesca Loy che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita'
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto pronunciato in data 4.11.2016 la Corte di appello di Palermo ha confermato il decreto, pronunciato in data 12.5.2015, del Tribunale di Palermo, che avev…

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