Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20982 del 15 luglio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:20982PEN

Massima

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Il reato associativo di stampo mafioso si configura come reato permanente, la cui cessazione non può essere automaticamente desunta dal solo fatto dell'arresto o della detenzione dell'imputato. Spetta al giudice dell'esecuzione, sulla base di un'attenta analisi degli elementi probatori, accertare la data di effettiva cessazione della partecipazione dell'imputato all'associazione criminale, non essendo sufficiente il mero fermo o l'assoluzione per altri reati contestati. La permanenza del vincolo associativo mafioso può infatti sussistere anche durante la detenzione, in ragione della complessità, dei forti legami tra gli aderenti e della notevole capacità di programmazione a lungo termine propria di tali sodalizi, che accettano il rischio di periodi di detenzione dei propri membri, soprattutto in ruoli apicali, senza che ciò ne impedisca totalmente la partecipazione alle attività del gruppo. Pertanto, l'imputato che intenda far valere la cessazione della propria partecipazione all'associazione mafiosa ha l'onere di fornire specifiche argomentazioni e prove idonee a dimostrare l'effettivo venir meno del legame associativo, non essendo sufficiente il mero riferimento all'avvenuto arresto o all'assoluzione per altri reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/11/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere APRILE STEFANO;
lette le conclusioni del PG CUOMO Luigi che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, la Corte d'appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato la richiesta avanzata nell'interesse di (OMISSIS) volta a ottenere la fungibilita' ex articolo 657 c.p.…

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