Il titolare di una concessione di gestione di impianti sportivi comunali, in scadenza o in attesa di rinnovo, è tenuto a impugnare tempestivamente gli atti di indizione di una nuova procedura di affidamento della concessione, anche se successiva all'entrata in vigore della norma che prevede la proroga legale della concessione in essere fino al 31 dicembre 2024. Infatti, la sola esistenza di una procedura di gara per l'affidamento della concessione a terzi integra una immediata lesione dell'interesse del concessionario uscente alla proroga legale, imponendogli l'onere di impugnare prontamente gli atti di avvio della nuova procedura, a pena di decadenza dalla possibilità di far valere il diritto alla proroga. La mancata tempestiva impugnazione degli atti di indizione della nuova procedura di affidamento rende inammissibile sia l'impugnazione dell'aggiudicazione a terzi della concessione, sia l'azione di accertamento del diritto alla proroga legale della concessione in essere. La ratio di tale principio è quella di garantire la certezza dei rapporti giuridici e l'efficienza dell'azione amministrativa, imponendo al concessionario uscente di attivarsi prontamente per far valere il proprio diritto alla proroga, non potendo attendere l'esito della procedura di affidamento per poi contestarne gli atti. Tale onere di immediata impugnazione sussiste anche nell'ipotesi in cui la procedura di affidamento sia stata avviata prima dell'entrata in vigore della norma sulla proroga legale, poiché il concessionario ne viene a conoscenza solo al momento della ricezione della lettera di invito alla procedura, momento in cui si manifesta l'immediata lesione del suo interesse alla proroga.