Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13376 del 28 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13376PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La dichiarazione della persona offesa, pur essendo la principale fonte di prova in un conflitto scaturito dalla crisi di una relazione interpersonale, non deve essere aprioristicamente ritenuta inattendibile o parziale solo in ragione del pregresso legame sentimentale con l'imputato. Tali dichiarazioni possono trovare riscontro in altri elementi di prova, come gli interventi pregressi delle forze dell'ordine, che dimostrino l'abituale atteggiamento persecutorio dell'imputato, e pertanto possono essere considerate attendibili e decisive ai fini della pronuncia di condanna, anche in assenza di una perfetta coincidenza con le risultanze dei verbali di intervento. Inoltre, la valutazione della concessione di circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena deve tenere conto della gravità e della natura persecutoria della condotta dell'imputato, a prescindere dalla sua incensuratezza, al fine di determinare una pena adeguata all'effettivo disvalore del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MU. FI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 28/03/2006 CORTE APPELLO di MESSINA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

udito il P.G. in persona del sost. proc. gen. dr. Stabile C., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

La Corte di appello di Messina, con sentenza del 28.3.2006, ha confermato la pronunzia …

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