Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 2580 del 2017

ECLI:IT:TARCT:2017:2580SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il Decreto Dirigenziale di approvazione del Piano Regolatore Generale del Comune di (omissis), afferma che: 1. Le osservazioni formulate dai proprietari interessati costituiscono un mero apporto collaborativo alla formazione degli strumenti urbanistici e non danno luogo a peculiari aspettative; pertanto, il loro rigetto o accoglimento non richiede una dettagliata motivazione, essendo sufficiente che siano state esaminate e ritenute, in modo serio e ragionevole, in contrasto o in linea con gli interessi e le considerazioni generali poste a base della formazione del piano regolatore generale. 2. Nel procedimento di formazione dei piani regolatori generali, la pubblicazione prevista dalla legge è finalizzata alla presentazione delle osservazioni da parte dei soggetti interessati, ma non è richiesta per le successive fasi del procedimento, anche se il piano originario risulti modificato a seguito dell'accoglimento di alcune osservazioni o in sede di approvazione regionale, salvo i casi di accoglimento di osservazioni comportanti una profonda deviazione dai criteri posti a base del piano adottato e una modifica immediata del piano stesso. 3. Lo "stralcio" del Piano Regolatore Generale, disposto dall'Assessorato Regionale, implica che l'organo competente sospende in parte l'approvazione, invitando il Comune a rinnovare l'esame della situazione delle aree stralciate e a formulare per le stesse una nuova proposta, lasciando integro ed impregiudicato il potere comunale di riproporre una nuova disciplina urbanistica. Pertanto, tale "stralcio" non richiede una specifica motivazione, oltre quella che si può evincere dai criteri generali di ordine tecnico-discrezionale seguiti nell'impostazione del piano stesso. 4. In caso di "stralcio" del Piano Regolatore Generale, la posizione assunta dall'Assessorato Regionale, che rimette al Comune la scelta della nuova destinazione urbanistica delle aree stralciate, non è illogica o contraddittoria, in quanto tale atto non implica la sovrapposizione definitiva della volontà regionale a quella del Comune, ma lascia integro ed impregiudicato il potere comunale di riproporre una nuova disciplina urbanistica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
sezione staccata di Catania
Sezione Prima
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 3325 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da Gi. Al., rappresentato e difeso dall'avvocato Pi. Ma. Me., con domicilio eletto presso il suo studio in Catania, viale (…);
contro
Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, in persona dell’Assessore pro tempore, rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catania, domiciliata in Catania, via Vecchia Ognina, 149;
Comune di (omissis), in persona del Sindaco pro tempore, non costituito in giudizio;
nei confronti di
((omissis)) non costituita in giudizio;
per l'annullamento
quanto al ricorso principale:
- del Decreto Dirigenziale Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente n. 380 del 9 luglio 2010 pubblicato il 3/09/20…

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