Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13491 del 22 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:13491PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto non solo dai precedenti penali dell'indagato, ma anche dai procedimenti penali pendenti a suo carico, in considerazione delle modalità e della gravità delle condotte contestate, a prescindere dalla definitività dell'accertamento giudiziale. La valutazione complessiva della personalità del reo, desunta dai precedenti e dalla progressiva gravità delle condotte, costituisce un criterio logico e completo per la motivazione in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari e alla scelta della misura più adeguata, senza che assuma rilievo la contestazione di un solo titolo di reato aggravato o il diverso trattamento sanzionatorio riservato ai coimputati, salvo che tale diversità non sia sostenuta da argomentazioni irragionevoli o paradossali. L'onere di allegare elementi favorevoli a superare la presunzione di adeguatezza della massima misura custodiale grava sulla difesa, la quale non può limitarsi a dedurre in modo generico l'insussistenza delle esigenze cautelari o il buon comportamento dell'indagato, senza considerare l'intero apparato motivazionale del provvedimento impugnato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

Dott. PACILLI Anna G. - Consigliere

Dott. TUTINELLI V. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS);
(OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Roma, in funzione di giudice del riesame cautelare, in data 12 luglio 2017, depositata il 27 luglio 2017.
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. TUTINELLI Vincenzo;
sentite le conclusioni del Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CASELLA Giuseppina, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi;
sentiti …

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