Cassazione penale Sez. V sentenza n. 35034 del 22 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:35034PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione si configura quando l'amministratore o il liquidatore di una società fallita distrae consapevolmente e volontariamente beni o somme di denaro dal patrimonio sociale, mettendo concretamente in pericolo l'integrità di tale patrimonio e le ragioni creditorie, anche attraverso operazioni apparentemente lecite ma in realtà finalizzate a sottrarre risorse alla garanzia dei creditori. L'accertamento dell'elemento oggettivo e soggettivo del reato richiede la valutazione di indici di fraudolenza, quali la condizione patrimoniale e finanziaria dell'impresa, il contesto in cui essa ha operato, le cointeressenze dell'amministratore con altre società coinvolte, l'estraneità delle operazioni distrattive rispetto a canoni di ragionevolezza imprenditoriale. La distrazione può realizzarsi anche mediante la cessione di beni a prezzi irrisori o con la creazione di crediti fittizi, purché vi sia la consapevolezza e la volontà di sottrarre risorse alla garanzia dei creditori. L'obbligo di tenere in modo regolare le scritture contabili, al fine di rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari della società fallita, costituisce un dovere del liquidatore, la cui violazione integra il reato di bancarotta fraudolenta documentale, a prescindere dalla prova della sottrazione o distruzione materiale dei documenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/09/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore OLGA MIGNOLO, ha concluso chiedendo, Decreto Legge (Ndr: testo originale non comprensibile), ex articolo 23, comma 6;
il difensore ha insistito nei motivi di merito, chiedendone l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1.…

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