Il legittimo impedimento del difensore, dovuto a concomitanti impegni professionali in altro procedimento, costituisce causa di assoluta impossibilità a comparire ai sensi dell'art. 420-ter c.p.p., a condizione che il difensore: a) prospetti tempestivamente l'impedimento non appena conosciuta la contemporaneità degli impegni; b) indichi specificamente le ragioni che rendono essenziale la sua presenza nell'altro processo; c) rappresenti l'assenza di altro codifensore che possa validamente difendere l'imputato; d) rappresenti l'impossibilità di avvalersi di un sostituto ai sensi dell'art. 102 c.p.p., sia nel processo a cui intende partecipare sia in quello di cui chiede il rinvio. Il giudice di merito, nel valutare la richiesta di differimento, deve verificare il rispetto di tali presupposti, senza poter fare riferimento a considerazioni estranee all'ambito cognitivo delineato dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite, pena la nullità del provvedimento che rigetti ingiustificatamente l'istanza di rinvio per legittimo impedimento.