Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33073 del 7 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:33073PEN

Massima

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Il delitto di truffa si configura quando l'agente, mediante artifici e raggiri, induce in errore la persona offesa, facendole compiere un atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio, a differenza del delitto di insolvenza fraudolenta in cui la frode è attuata con la dissimulazione del reale stato di insolvenza dell'agente. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di truffa, deve accertare la presenza di condotte fraudolente volte a creare artificiosamente circostanze e condizioni non vere, allo scopo di indurre in errore la persona offesa e ottenere indebitamente un vantaggio patrimoniale. La motivazione della sentenza deve dare adeguatamente conto degli specifici artifici e raggiri posti in essere dall'imputato, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare la ricostruzione degli elementi di fatto operata dal giudice di merito, la cui valutazione è riservata in via esclusiva a quest'ultimo. Inoltre, la determinazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito, che la esercita in aderenza ai principi enunciati negli articoli 132 e 133 c.p., senza che la Corte di Cassazione possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, salvo che quest'ultima non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento illogico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - rel. Consigliere

Dott. PAZZI Alberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3774/2013 CORTE APPELLO di TORINO, del 13/04/2016;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/04/2017 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIANO IMPERIALI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GALLI Massimo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 13/4/2016 la Corte di Appello di Torino ha confermato …

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